sabato 3 dicembre 2011

Dati di vendita

Che le case editrici tendano a gonfiare i dati di vendita è un dato di fatto. E' una pratica diffusa, tutti, e dico tutti, lo hanno fatto, lo stanno facendo e continueranno a farlo. I motivi sono diversi: per rendere appetibile un prodotto a un editore straniero; per rendere appetibile un prodotto al lettore; per aggirare il fiasco; per tranquillizzare gli investitori.

Ultimamente però i lettori hanno scoperto nuovi mezzi per smascherare simili stronzate. Ma questa volta vorrei occuparmi solo di Anobii. Questo perché ne stavo discutendo giusto oggi con una collega, che a sua volta stava dando istruzioni all'ufficio stampa - per aprire nuovi canali pubblicitari sui social network.

Anobii fornisce valori indicativi, ma non sempre affidabili. Guardiamo ad esempio quante persone hanno nella loro libreria i romanzi degli autori più citati in questo blog:

Wunderkind: 207
Gli eroi del crepuscolo: 281
La strada che scende nell'Ombra: 77
Il libro del destino: 184
Il libro del destino 2: 82
La scacchiera nera: 167
L'acchiapparatti: 161
Il silenzio di Lenth: 124
L'ultimo pirata: 55
L'ultimo pirata 2: 10
Bryan di Boscoquieto: 149
Bryan di Boscoquieto 2: 45

La prima cosa che salta all'occhio qual è? Chiaramente che i seguiti delle nuove leve non abbiano riscosso un grandissimo successo. Ma non è questo il punto. Il punto è che, partendo dal presupposto - vero o falso che sia - che Chiara Strazzulla abbia venduto 40,000 copie col suo primo romanzo, avremo che:

Wunderkind ha venduto circa trentamila copie.
Il libro del destino ha venduto circa venticinquemila copie.
La scacchiera nera ha venduto circa ventimila copie.
L'acchiapparatti ha venduto circa ventimila copie.
Il silenzio di Lenth ha venduto circa quindicimila copie.
L'ultimo pirata ha venduto circa cinquemila copie.
Bryan di Boscoquieto ha venduto circa ventimila copie.

Stronzate. L'approssimazione sarà anche netta, ma questi dati sono, per l'appunto, stronzate. So per certo che uno di questi romanzi ha venduto sulle ottomila copie, uno sulle dodicimila e uno sulle quindicimila. Cerchiamo allora di ridimensionare le cose. Chiara Strazzulla quanto ha venduto davvero?

La risposta non è importante, non quanto la riflessione almeno. Questo articolo non è incentrato, ripeto, su Chiara Strazzulla ma sui dati di vendita. Nel precedente articolo si è fatto un gran parlare dei dati di vendita, delle copie e dei diritti e delle percentuali e via dicendo, cose che mi hanno fatto storcere il naso più di una volta. Usiamo il cervello allora. E ragioniamo.

1 commento:

  1. Che i dati di vendita siano gonfiati l'avevo sempre sospettato. Forse viene fatto il calcolo sulle copie distribuite, che vengono contate come vendute, senza calcolare la percentuale di reso; percentuale spesso elevata, se è vero che i grandi editori internalizzano le spese di macerazione dell'invenduto, le quali vanno ad incidere, paradossalmente, sul prezzo del libro...

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