sabato 3 dicembre 2011

Mah 2

Non pensavo che un piccolo blog potesse avere una voce così alta. Non era questo il mio obiettivo. Se avessi voluto creare "un caso" mi sarei firmato, questo è chiaro. Cercavo solo un modo per sfogarmi, per denunciare molte delle cose che accadono sotto agli occhi di tutti.

Mi sbagliavo.

Sono usciti molti articoli, su testate importanti. E gli articoli hanno portato contatti, tra cui editor ed editori. I primi hanno dimostrato solidarietà, i secondi sono passati alle minacce. Sia ben chiaro, ad oggi, nessuno ha mai contestato quello che ho detto, anzi. Gli addetti ai lavori hanno confermato ogni mia parola. Paradossalmente le critiche sono arrivate da alcuni lettori o da presunti profiler.

E io sono stanco.

Da semplice stumento di sfogo, questo blog è diventato una mania. Decine di messaggi al giorno, decine di risposte da dare, decine di minacce, decine e decine e decine e decine. Sta diventando un lavoro. Ma io un lavoro ce l'ho già ed è fin troppo estenuante. Mi sono sempre premurato di non fare nomi e cognomi, di mantenermi sul vago per tutelare la mia identità ma anche quella degli editori. Perché cinque mele marce non rendono marce tutte le altre.

Di nuovo, mi sbagliavo.

Non è servito a niente. A niente di niente. Credo sia quindi giunto il momento di abbassare la voce, di ridurla ad un sussurro, almeno per il momento. Cosa significa? Una chiusura? Non proprio. Diciamo che gli articoli, se ci saranno, verteranno su questioni più superficiali. Mi dispiace ma è una decisione definitiva. I piedi pestati sono troppi, il popolo bue ha parlato. Spero solo di avervi dato, anche se per poco, qualche elemento su cui riflettere.

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