sabato 3 dicembre 2011

Ghost Writers

Oggi sono di buon umore. Un mio ragazzo è stato preso da un grande editore. Una bella notizia, almeno sulla carta. Probabilmente il suo romanzo, che è un noir, verrà editato pesantemente, ma è un passo avanti importante. Almeno per questo ragazzo. Mi sarei commosso davanti al suo entusiasmo, se solo non mi fossero passati davanti i suoi prossimi mesi di lavoro: frustrazione, nervosismo, pessimismo.

Oggi vorrei parlarvi dei Ghost Writers. Per citare Wikipedia: "Un ghostwriter, letteralmente scrittore fantasma in italiano, è un autore professionista, pagato per scrivere libri, articoli, storie, pubblicazioni scientifiche o, in campo musicale, composizioni, che sono ufficialmente attribuiti ad un'altra persona. [...] La divisione del lavoro tra il ghostwriter e l'autore accreditato può variare di molto. In alcuni casi, il primo è assunto per riordinare una bozza o un manoscritto quasi completato. In questo caso, la linea generale, le idee e molto del linguaggio usato nel libro o dell'articolo sono quelli dell'autore. In altri casi, il ghostwriter svolge il ruolo più rilevante, elaborando e ampliando concetti ed idee di base fornite dall'autore accreditato. In questo caso un ghostwriter dovrà eseguire ricerche approfondite sull'autore o sulla sua area di competenza. È comunque raro che un ghostwriter prepari un libro o un articolo senza nessuna informazione da parte dell'autore; nel caso minimo quest'ultimo fornisce una struttura di base di idee o commenti sulla bozza finale del ghostwriter".

Tutto qui? Ovviamente no.

Ho lavorato come Ghost Writer un paio di volte ed è stato frustrante. Perché non ho potuto prendermi il merito dei miei lavori? No, anche perché il Ghost Writer prende mediamente un salario doppio rispetto ad un normale scrittore. Allora perché ho dovuto lavorare di più? No, anche perché il Ghost Writer viene servito e riverito, dal momento che regge le sorti della persona che si prenderà poi il merito del suo lavoro.

Il motivo della frustrazione è presto detto: fama. Non diciamo stronzate, chi scrive lo fa per raggiungere la popolarità, altrimenti aprirebbe un blog e sfogherebbe lì le sue velleità artistiche. Ai Ghost Writer questo piacere è negato. Devono lavorare per il Pinco Pallino di turno ma non solo non possono rivendicare la paternità dell'opera, ma vedono spesso la loro creatura cambiare. Trasformarsi. Deformarsi. Per uno Scrittore, notate la maiuscola, il suo romanzo è vivo. Non può e non deve essere contento della sua conversione in letteratura di massa, quella commerciale, inutile, da cui vengono tratti cartoni animati e gadget di gomma.

Mi viene in mente un famoso topo o una serie di romanzi fantasy sui draghi su cui hanno lavorato non proprio esordienti ma veri e propri editor. La stessa mappa era di un'oscenità unica; bastava infatti rivoltarla per vedere la somiglianza col nostro mondo. Poca accuratezza? No. Poco rispetto per i lettori. Ma va bene così, il 90% dei lettori se lo merita e meriterebbe ben altro.

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