sabato 3 dicembre 2011

Risposta: i romanzi verità

La domanda era:

"Con tutte le altre cose che sono successe nel mondo e nel nostro paese, come mai non sono usciti più decine e decine di romanzi-verità? La risposta è meno scontata di quanto sembri ed è collegata, in parte, ai concorsi letterari, al pubblico di massa e alla televisione."

Ho letto le vostre risposte e le ho trovate interessanti. Ma ce ne sono un paio che mi hanno colpito. Ve le ripropongo.

Paprika ha scritto: credo che la risposta vada cercata nel generale appiattimento culturale della scena italiana, ovvero nel tentativo di livellare ogni proposta editoriale, e nello specifico di limitare e "chiudere" il panorama editoriale nelle beghe di casa nostra e nei circoli degli amici, come in effetti sta succedendo, ed è già successo; con il grande aiuto della televisione, appunto.

Cuk ha scritto: certi argomenti non sono temi graditi a chi centellina l'informazione in italia, non lo saranno nemmeno a chi dirige l'editoria (volendo proprio considerare distinte queste due categorie di persone).

Queste risposte sono vere solamente in parte. Davanti alle grandi calamità naturali la copertura mediatica è invadente, enorme, cerca sempre chiavi di lettura diverse, dalla scienza ai casi umani. Ma non è sufficiente. Oramai persino i bambini sanno che la televisione ci mostra ciò che vogliamo vedere e solo per un breve lasso di tempo. Non appena il fenomeno trattato si sgonfia, la televisione perde interesse, spegne i riflettori e si dedica ad altro. I romanzi verità si ripropongono quindi di raccontare la storia in modo personale, ora con gli occhi di ha vissuto il fenomeno, ora con gli occhi di sedicenti esperti che avevano previsto tutto.

E i concorsi letterari? E il pubblico di massa?

E' presto detto. Raramente i romanzi verità vincono premi importanti e se ci riescono lo devono unicamente al battage pubblicitario della casa editrice, capace di scovare "blogger interessanti" o "ragazzi e ragazze con un passato difficile, fatto di sesso e droghe".

I romanzi verità uniscono tutte le categorie di pubblico, sia quello di massa che quello di nicchia. Come ci riescono? Per il primo pubblico, composto per lo più da lettori modaioli, basta solamente diffondere il passaparola; il resto vien da sé. Il secondo pubblico invece, che ha fama di essere più esigente, si concentra su quei romanzi verità che dichiarano di dire appunto la verità, senza mezzi termini, con tanto di scrittura epilettica e immagini atroci e truci. Per stile epilettico. Intendo. Uno. Stile. Composto. Da. Frasi. Brevi. Come. Questa. Le immagini atroci e truci sono quelle gratuite, quelle che non c'entrano niente con la storia e che mettono in pericolo la sospensione dell'incredulità.

In breve: i romanzi verità prendono per il culo tutti, persino quelli che si sentono furbi. Però raramente vincono premi letterari. Come mai allora ultimamente sono diminuiti? Negli anni passati compariva un romanzo verità per ogni occasione, anche per episodi secondari come scippi e rapine (secondari rispetto alle grandi calamità naturali e non di cui sopra).

La pacchia è finita in parte quando i mezzi d'informazione (televisioni, giornali e internet) si sono fatti invadenti ed esaurienti, monopolizzando il pubblico di massa e di nicchia. Ma il colpo di grazia è stato assestato dai lettori altri, quelli che non rientrano in nessuna delle due categorie. A loro semplicemente non importa di leggere cosa è accaduto o cosa potrebbe accadere. A loro basta leggere un articolo o due, vedere un notiziario, per potersi sentire appagati e ripagati dell'attenzione.

Il tracollo dei romanzi verità è dovuto all'accesso di informazione ma anche al generale menefreghismo. Per questo gli editori hanno cominciato a puntare su pochi scrittori, per lo più esordienti; quelli che hanno vissuto le varie tragedie e sono pronti a descriverle; quelli che si rivolgono ai giovani. Perché è questo il nuovo zoccolo duro delle case editrici, sebbene la percentuale di lettori, in Italia, sia assai esigua.

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