sabato 3 dicembre 2011

Il senso delle parole

Quando si lavora dalla mattina alla sera sullo stesso testo, si finisce spesso per riflettere su tutto, anche su quelle cose che normalmente si darebbero per scontate. Sto editando il romanzo di un'autrice che reputo interessante, sveglia, intelligente. Un'autrice che però ha scritto: "... semplice ma d'impatto" come se niente fosse.

Semplice ma d'impatto.

Quel ma non mi piace. Una cosa semplice non può essere d'impatto? Solo le cose difficili possono essere d'impatto? Non capisco. Un'autrice come ho detto intelligente non dovrebbe commettere simili leggerezze. Le parole hanno un senso, le parole sono importanti. La moda attuale, però, pare quella di scrivere di getto, di non soffermarsi troppo sulla forma ma solo sul concetto. Peccato che concetto e forma siano legati indissolubilmente.

3 commenti:

  1. Sono legati e sono fondamentali. Così come l'idea e l'emozione del momento deve essere mediata da una riflessione profonda e studiata riguardo i meccanismi che ruotano nella storia.

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  2. io credo, più semplicemente, che all'autrice sia scappato un luogo comune, una contrapposizione quasi automatica (del genere "semplice ma bello", per intenderci: laddove il luogo comune vorrebbe che belle possano essere solo le cose elaborate). e il compito dell'editor è proprio quello di far notare all'autore, di perfezionare la voce dell'autore. sono un'editor, e trovo che in nel momento che stiamo vivendo i testi abbiano bisogno più che mai di editor: perché si scrive in fretta, perché sovente non si ha la cultura necessaria, perché gli editori non possono aspettare.

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  3. Scrivere di fretta però non è scrivere, non trovi?

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